Se i Big Data ti spaventano, prova i Little Data!
Di seguito alcune statistiche che vi lasceranno a bocca aperta: ogni minuto, vengono caricati su YouTube circa 50 ore di contenuti video, Google riceve oltre 2 milioni di richieste, oltre 100000 tweet vengono inviati e quasi 600 nuovi siti web vengono creati. Ma forse, la cosa più scioccante, è che tutti questi dati sono tracciati e memorizzati. Ma cosa succede a questi dati successivamente?
Ovviamente, oggi internet racchiude una grande quantità di dati. Quando, solo pochi anni fa, una ricerca poteva portare a risultati diversi, i motori di ricerca di oggi, i social network e tutti coloro che pubblicano inserzioni, hanno realizzato che tutte queste informazioni devono essere abbattute, filtrate e customizzate per i propri consumatori. Per fare questo, molti di questi servizi memorizzano i vostri dati. Questo può far rabbrividire, ma la profilazione consente di mostrare ai client solo le informazioni rilevanti e di loro interesse, riducendo lo stress da eccesso di informazione.
Non è molto differente dalle vostre vite personali. Molti ricercatori, sostengono che troppe informazioni posso portare a livelli di stress ed ansia molto elevati. Non ci vuole un esperto per capire quanto sono a disagio quando cammino in un ufficio disordinato e trovo pile di documenti archiviati sulla mia scrivania!
Al contrario, quando finalmente il mio ufficio è ordinato ed ogni cosa è al suo posto, l’ansia si trasforma in calma. La vita cambia quando i documenti, i numeri di telefono e i dati di cui ho bisogno sono disponibili al momento giusto.
Il fatto è che, i dati giusti al momento giusto, non solo riducono lo stress ma aumentano anche la produttività. E questo vale anche per la vostra azienda. In particolare, dal momento che la crescita media dei dati per le aziende, ha in previsione un incremento del 650% nei prossimi cinque anni.
Le aziende, devono approcciare ai propri dati come se si stesse parlando della propria vita, scegliere e filtrare i dati in base a quello di cui si ha bisogno. Non stiamo parlando di Big Data, con tutto ciò che di negativo e positivo è a loro legato. Possiamo anche definirli “Little Data” se vogliamo. Ma il punto chiave è che i dati per questo tipo di analisi (detti “actionable analytics”), sono già disponibili nella maggior parte delle aziende, il problema è che non vengono sfruttati.
Come vedete, non è necessario intraprendere un processo Big Data per ottenere informazioni preziose dalle vostre tecnologie. Molte analisi possono (e devono) arrivare direttamente da parte del vendor che vi fornisce rete, sistemi, device e applicazioni.
Le organizzazioni IT, usano i Little data, per esempio quelli generati dai loro sistemi, per prevedere potenziali violazioni alla rete aziendale. Pensateci. Quelle applicazioni attualmente utilizzate per monitorare la rete e l’accesso degli utenti, catturano una quantità enorme di dati tra cui il nome utente e le informazioni sul device e la sua posizione. Ma cosa possiamo fare con questi dati?
Il vostro amministratore di rete riceve una segnalazione che il direttore commerciale di New York ha effettuato un accesso alla rete aziendale, sono le 3 di mattina e apparentemente questa persona è in Russia. Ecco i dati e le informazioni che il team che si occupa della sicurezza dovrebbe immediatamente seguire. O immaginate se un grande quantitativo di dati è stato scaricato improvvisamente da qualcuno del customer service dal vostro sistema finanziario: l’IT vorrebbe essere avvertito anche di questo!
È importante per ogni CIO, fare un controllo sulla “salute” e qualità dei dati all’interno della propria azienda. Avere accesso e sfruttare questi “Little Data” è ugualmente importante quanto avere solo questi dati. È possibile capire quali sono i dati che hai e come possono aiutarti, questo senza avere bisogno di risorse e costi aggiuntivi.
Purtroppo, molte aziende sono più interessate ad aspetti marginali rispetto alle capacità di reporting. Nella valutazione di una tecnologia, è importante pensare a come immagazzinare dati ed avere una buona reportistica. I “Little Data” sono un elemento che può rendere realmente competitiva una azienda rispetto alla concorrenza.
In caso contrario, i dati continueranno a crescere in modo esponenziale ma solo in quantità e non in qualità!