Software Defined Storage: che cos’è?

Per il mercato del SDS (software defined storage) secondo MarketsandMarkets, è prevista per il 2018 una crescita enorme: circa 5,41 miliardi di dollari.

Un sondaggio di ManageEngine ha rivelato come diversi amministratori di storage (circa il 47% degli intervistati) non sono convinti che l’SDS porterà al loro lavoro reali benefici. Questa varietà di opinioni, fa capire che ci sono ancora tante domande sul SDS.

Proveremo di seguito a darvi qualche risposta!

  • Che cos’è l’SDS?
    SDS, è una soluzione software che permette di unire, gestire e monitorare in modo centralizzato la capacità di più dispositivi di storage migliorandone disponibilità, velocità e utilizzo. Fino a che è conforme agli standard di base, qualunque tipo di storage può essere gestito dall’SDS: questo offre maggiore flessibilità agli amministratori permettendogli di sfruttare l’hardware di storage esistente riducendo eventualmente anche i costi.
  • SDS e Storage Virtualization: sono la stessa cosa?
    La virtualizzazione dello storage, separa l’hardware dal software. A loro volta, le funzioni interne di un dispositivo di archiviazione, sono nascoste da un’applicazione host per facilitare la gestione indipendente del dispositivo stesso. Virtualizzazione dello storage unita a funzionalità quali storage pooling, tiering, deduplicazione, compressione e replica, significa SDS che può quindi essere considerato una reale estensione della storage virtualization.
  • SDS vs soluzioni tradizionali di storage?
    SDS, offre migliore scalabilità, protezione, disponibilità ed è più economico rispetto ai sistemi NAS o SAN. Tuttavia, non fornisce funzionalità come deduplicazione dei dati, thin provisioning, replica, compressione e snapshots (sono presenti solo in alcuni tools SDS). Provider SDS seri, potrebbero aggiungere queste features per differenziarsi sul mercato e dare valore aggiunto a prodotti esistenti.
  • Che effetto ha l’SDS sul ciclo di vita dei dati?
    I dati, sono la nuova moneta per le aziende e, SDS, hanno un forte impatto sul modo con cui il ciclo di vita dei dati è gestito. Funzionalità SDS, abbinate allo storage tiering che alcuni vendor offrono, aiutano a ridurre gli oneri di gestione. L’automazione dello storage tiering nell’SDS faciliterebbe la migrazione dei dati tra dispositivi di archiviazione (fatta solitamente dall’application server) trasferendo i dati attivi utilizzati su device più veloci come supporti flash e, i dati inutilizzati su dispositivi a basso costo come dischi rigidi. Questo riduce il delivery timer aumentando le prestazioni delle applicazioni. La combinazione SDS/storage tiering, offre alle aziende la libertà di utilizzare la capacità di archiviazione non sfruttata dai dispositivi, sfruttandoli a pieno e riducendo i costi operativi.
  • SDS: è importante per le piccole imprese?
    Probabilmente no. Una PMI richiede in genere da 20 a 40 TB di storage. In fase di valutazione, va ricordato che l’SDS non aggiunge capacità ma sfrutta quelle dell’array esistente. Ha senso implementarlo se si dispone già di un gran numero di dispositivi da mettere insieme e sfruttare un gran quantitativo di spazio non utilizzato (cosa che non avviene nelle PMI). Le grandi aziende dovrebbero prendere in considerazione quest’opportunità. Anche l’SDS è nella sua fase iniziale e la sua implementazione richiede tempo e lavoro. Solo l’analisi costi-benefici rivelerà la sua vera utilità per le PMI.
  • In che modo può essere implementato l’SDS?
    Esistono due modi per implementare l’SDS. Il primo è per gli utenti che vogliono evitare il “vendor lock-in” acquistando software SDS e installandolo sui propri server. Le soluzioni SDS “solo software” possono essere implementate su qualsiasi server fisico o virtuale. Alcuni dei nomi di spicco in quest’ambito: Microsoft Windows Storage Server, VMware VSAN, CloudByte, DataCore, NetApp Ontap Bordo, Nexenta e Ceph. Le aziende con soluzioni di storage multi-vendor, possono utilizzare quest’opzione per sfruttare interamente le funzionalità di SDS. La seconda soluzione è l’acquisto di un software in bundle con un server host detta “tin wrapped software”. Queste soluzioni basate su appliance, di solito provengono da grandi produttori come EMC, Dell, Nutanix, HP, IBM, Cisco, e Nimble per nominarne alcuni.Gli utenti che utilizzano un unico ambiente di storage o coloro che non vogliono sperimentare possono scegliere questa seconda opzione.
    Ci auguriamo di averti fornito un’esauriente panoramica sul SDS!

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Bludis è il distributore ufficiale in Italia delle soluzioni ManageEngine. Da oltre 25 anni si occupa della distribuzione di soluzioni ICT e della fornitura di una vasta gamma di servizi a valore aggiunto per consentire il massimo livello di soddisfazione possibile per Vendor, Reseller e End-User

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